Massimo Marini

Romano, classe 1954, più volte campione italiano di velocità (esordienti, allievi, dilettanti), quindi tre volte tricolore del tandem con Rossi, campione italiano anche dell’inseguimento. Tecnico federale della Fci e della federdisabili. 

«I nostri dialoghi erano spesso di questo tenore: “Stavolta te batto” mi diceva. E io gli rispondevo: “Al massimo me vedi la ruota”. A onor del vero, ben poche volte Franco mi ha battuto, ma è stato un formidabile maestro. Tra noi c’è una differenza di età notevole, e poi quello che ricordo di lui non sono tanto le sfide, quanto il fatto che lui mi ha aiutato molto a crescere. Del Zio è stato senza dubbio il corridore più tecnico che la Forestale abbia mai avuto, e sì che di campioni ne sono passati in quegli anni. Di lui posso dire che il bisogno aguzza l’ingegno: se Franco dal punto di vista atletico non era un mostro, per superare questo gap rispetto ad altri corridori, interveniva con l’intelligenza, la furbizia. Un po’ come tutti i campioni, ha avuto molti alti e bassi, ha subito ingiustizie, ha avuto svariate controversie, e come tutti noi credo che avrebbe potuto ottenere di più, ma è un discorso che ci accomuna tutti. Ora i nostri rapporti sono rimasti buoni, anche se gli impegni di lavoro, gli interessi diversi, si hanno un po’ allontanato: ma quegli anni alla Forestale non si dimenticano di certo».